Come essere sostenibili in vacanza

Come essere sostenibili in vacanza

Come essere sostenibili in vacanza

“Vacanze predatorie”. un brutto termine che ci fa sentire in colpa per esserci comportati come milioni di turisti: nel periodo di congedo dal lavoro, liberi dagli impegni quotidiani, ci si riposa e ci si diverte in un posto diverso dalla consuetudine, magari in compagnia dei propri cari.
Certo, è un periodo frenetico, super organizzato, il più lontano possibile, cercando di pagare il meno possibile per avere il più possibile. Tutto compresso in una settimana, massimo due. Ritmi amplificati. Un programma, un menù, un tour per tutto. E forse un budget non faraonico.
Gli stessi operatori del turismo, in molti casi, incitano questa condizione, convinti di guadagnare sul movimento di masse di individui pronti ad accaparrarsi il proprio pezzo di divertimento.

Alzi la mano chi non è mai partito con il mezzo più veloce o conveniente, è arrivato, ha spremuto tutto (servizi, persone, luoghi), ed è ripartito, pronto per il viaggio successivo. Chi non ha peccato scagli il primo Boarding Pass.

C’è però un modo per godere del viaggio, divertirsi, emozionarsi e tornare a casa fieri di sé stessi. Le parole d’ordine sono: ‘natura’ e ‘rapporto tra le persone’. È possibile frequentare un ambiente e lasciarlo migliore di come l’abbiamo trovato, appagando tutti: esigenze dei visitatori, delle comunità locali, dell’ambiente e delle strutture ospitanti.

Verso un nuovo paradigma di turismo sostenibile

Il turismo sostenibile è un modo consapevole di interpretare la vacanza, attento all’impatto sociale, economico e ambientale… presente e futuro. Un turismo responsabile e rispettoso del Pianeta, sempre premuroso, una destinazione alla volta.
Il turismo sostenibile si basa su tre principi essenziali:

  1. Ambiente: non deve nuocere in nessun modo alla salute di madre natura: sia a livello locale che a livello globale. La conservazione della diversità biologica deve diventare una priorità. Mobilità ecologica e rispetto dell’equilibrio climatico, un’intelligente efficienza energetica e un moderno uso di fonti rinnovabili. Una sana e divertente coerenza. Altro agire virtuoso è la protezione delle risorse naturali e un approccio plastic free: la plastica sta rovinando la nostra unica casa e bandirla dalle nostre abitudini sarebbe un primo immenso passo per un turismo sostenibile, lasciando il posto che visitiamo migliore di come l’abbiamo trovato.
  2. Etica: il turismo sostenibile garantisce una migliore integrazione sociale tra i visitatori e gli abitanti, custodendo il patrimonio storico, artistico e culturale del posto. Si valorizza una viva contaminazione di culture e popoli, mantenendo comportamenti etici e rispettosi delle leggi e delle tradizioni di ogni paese e comunità, creando relazioni che arricchiscono noi e loro.
  3. Economia: il turismo di massa arricchisce i detentori di mercati in semi-monopolio e penalizza le comunità locali, in particolare i gruppi più vulnerabili. Lo sviluppo sostenibile promuove l’inclusione sociale e la condivisione del benessere economico, creando nuovi posti di lavoro e fornendo mezzi di sussistenza adeguati alle popolazioni locali. Nascono nuovi servizi, nuovi prodotti e nuovi mercati se si crea e si alimenta il business nel rispetto di chi ci ospita e ospiterà altri dopo di noi.


Alcuni suggerimenti per essere sostenibili anche in vacanza

Pianificare un viaggio completamente sostenibile non è semplice, l’importante è comprendere che non è necessaria la perfezione, il ‘tutto e subito’ non è mai credibile.
Anche scegliere una sola attività sostenibile, più etica e meno impattante, ci permetterà di iniziare a muovere i primi passi verso un turismo più attento e rispettoso.
Cosa fare?

  • Scegliere con cura il mezzo di trasporto è la prima cosa a cui bisogna pensare quando vogliamo raggiungere la sospirata meta. L’aereo mai, se non è inevitabile; l’ideale sarebbe il treno oppure i mezzi condivisi. Una volta arrivati a destinazione, evitiamo il più possibile di spostarsi con mezzi che inquinano e muoviamoci con le bici o con i mezzi pubblici, oppure giriamo a piedi, magari accompagnati da guide locali. Cerchiamo di non noleggiare un SUV, insomma!
  • Nel nostro alloggio di villeggiatura, cerchiamo di risparmiare acqua ed energia e il climatizzatore… solo se si muore dall’umidità. Consumiamo meno e consumiamo responsabile. Per visitare una città, cerchiamo di mantenere comportamenti che non prevedano plastica: una borraccia e una cannuccia di metallo, un sacchetto di stoffa per gli acquisti e, per la cura del corpo, non esageriamo con mille tubetti, confezioni, contenitori.
  • Facciamo crescere l’economia locale. Utilizziamo i servizi gestiti dalle persone del posto e acquistiamo oggetti artigianali e souvenir etnici. Mangiamo cibi locali. Beviamo bibite del posto.


La checklist del turista sostenibile

Abbiamo il mondo in mano, la Rete ci dà la possibilità di scegliere con cura il nostro itinerario sostenibile. Investiamo del tempo per cucire addosso alla nostra famiglia una vacanza che faccia bene a tutti.
Relax, benessere e comfort non coincidono per forza con inquinamento e consumismo.

La differenza tra un turismo di massa e uno sostenibile? Con il primo, ci divertiamo e ce ne andiamo. Con il secondo, ci divertiamo e lasciamo qualcosa, per sempre.

Noi siamo noi più l’ambiente che ci circonda. Ognuno di noi ha il potere concreto di fare del mondo un posto migliore. Aiutiamo questo ambiente e chi lo custodisce. Non si pensi a rivoluzioni drastiche, bensì a piccole, piccolissime scelte che facciamo ogni giorno. La progettazione della nostra vacanza è una di queste scelte. Una sopra l’altra, queste scelte cambiano il nostro mondo e quello del nostro vicino di casa, che può stare anche dall’altra parte del mondo.