Cosa bisogna sapere sulla transizione ecologica

Cosa bisogna sapere sulla transizione ecologica

Cosa bisogna sapere sulla transizione ecologica

La transizione ecologica, intesa come quel processo di innovazione tecnologica e di rivoluzione ambientale che aiuterà le economie a supportare la sostenibilità ambientale, è un argomento di grande rilievo. Cosa si intende, veramente, con questo termine e quali sono i capisaldi del Ministero che se ne occupa?

Cosa è la transizione ecologica?

La transizione ecologica si intende tutte quelle azioni rivolte a migliorare la sostenibilità dell’economia, favorendo e sostenendo il passaggio da un sistema basato sullo sfruttamento delle fonti energetiche inquinanti ad un virtuoso basato su quelle rinnovabili. Questo concetto abbraccia tutti gli ambiti, da quello territoriale e ambientale passando per quello energetico, che devono essere rivisti e potenziali grazie alle energie rinnovabili.

Come suggerisce il termine stesso si tratta di un processo – una transizione appunto – da uno stato di arretratezza nel quale ci troviamo, ad uno superiore e più virtuoso. Il passaggio potrà del resto essere attuato solamente attraverso una serie di politiche ad hoc rivolte alla tutela dell’ambiente e con lo scopo di supportare le aziende nella transizione energetica.

Uno degli obiettivi della transizione energetica è la produzione di energia pulita, rinnovabile e a basso impatto ambientale. Su questo punto è importante tenere presente che l’85%dell’energia utilizzata in tutto il mondo oggi proviene da combustibili di origine fossile e che solamente il restante 15% è dato dalla produzione di energia sostenibile e rinnovabile.

Nasce un Ministero dedicato

A conferma del rilievo di questo tema, è stato istituito il Ministero della Transizione Ecologica (il MITE) che, sostituendo il vecchio Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ne ingloba tutte le competenze acquisendone alcune di nuove, tra cui le competenze chiave nel processo di transizione ecologica.

È un dicastero nato nel 2021 e il cui presidente è Roberto Cingolani.

I cinque punti della transizione ecologica

Per supportare l’Italia e i suoi cittadini in questo passaggio, il Ministero della Transizione Ecologica ha stilato una lista di cinque punti.

1. Transizione energetica basata sulle rinnovabili
La transizione energetica è un aspetto cruciale della transizione ecologica; in particolare è necessario un intervento nella riduzione delle emissioni quotidiane di anidride carbonica. Non a caso si erano mosse in questa direzione già gli Accordi sul Clima di Parigi nel 2015 con cui l’Unione Europea si impegnava a raggiungere entro il 2050 l’obiettivo delle zero emissioni dannose.

2. Agricoltura ed economia circolare
Sono previste delle misure migliorative anche nell’ambito dell’agricoltura: è necessario orientarsi verso un modello agroecologico in cui la riduzione della CO2 (resa possibile attraverso il contenimento del numero di animali allevati e la riduzione dei pesticidi dannosi a favore dell’agricoltura biologica) è la protagonista.

Per quanto concerne invece l’economia circolare, questo modello sarà incentivato dalla prevenzione della produzione di rifiuti e impiegando in maniera alternativa quelli che vengono prodotti per necessità.

3. Mobilità a zero emissioni
Il settore dei trasporti è tra quelli maggiormente coinvolti nella transizione energetica: basti pensare che la maggior parte delle emissioni dannose quotidiane viene emessa dai mezzi di trasporto.

Ad oggi le numerose agevolazioni e gli incentivi di rendere la circolazione elettrica una realtà hanno lo scopo comune di raggiungere un obiettivo di mobilità sostenibile a zero emissioni entro il 2030.

4. Stop alle trivelle
Un ulteriore tassello aggiunto al puzzle della transizione ecologica riguarda lo stop alle trivelle, ossia le perforazioni in cerca di nuovi giacimenti di combustibile fossile che sfruttano e danneggiano il territorio, incentivando la mobilità tradizionale a propulsione fossile.

5. Tutela della biodiversità
La tutela della biodiversità è un dovere prima di tutto morale: si avverte la necessità di preservare, e reintegrare dove necessario, l’integrità degli ecosistemi. Questo si traduce nel concreto in opere di salvaguardia della biodiversità marina e della tutela del patrimonio boschivo.