Rapporto Italia sostenibile 2021: cosa emerge dal report

Rapporto Italia sostenibile 2021: cosa emerge dal report

Rapporto Italia sostenibile 2021: cosa emerge dal report

In un contesto di crescente interesse da parte delle aziende verso i temi della sostenibilità, il Rapporto Italia Sostenibile 2021 svolto da Cerved si pone l’obiettivo di analizzare i livelli di sostenibilità delle province del nostro Paese dal punto di vista economico, sociale e ambientale, per fornire un quadro generale della situazione italiana. Scopriamolo insieme.

Cosa si intende per sostenibilità

Nel tempo, il significato di sostenibilità ha assunto varie declinazioni e si è evoluto, di conseguenza, col passare degli anni. Inizialmente il termine faceva riferimento semplicemente all’ecologia e al rispetto dell’ambiente, ma con il tempo le aree semantiche toccate si sono ampliate e hanno toccato anche ambiti vicini.

Un importante contributo nella definizione di sostenibilità fu dato dall’ONU, durante la sua prima conferenza sull’ambiente nel 1992, che la definisce come: “condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
Questa definizione pone al centro l’importanza di compiere azioni consapevoli e rispettose, ponendo il focus non solo su un arco temporale immediato, ma anche e soprattutto di medio e lungo periodo.

La sostenibilità, attualmente, ruota attorno a tre elementi, quello ambientale, economico e sociale. Nello specifico:

  • sostenibilità ambientale si intende la responsabilità nell’utilizzo delle risorse
  • sostenibilità economica è la capacità di generare reddito e lavoro
  • sostenibilità sociale la cura della sicurezza, salute e giustizia.

In ciascuna di esse sono declinati gli elementi di interesse e i relativi contenuti utili a fornire un quadro chiaro su come orientare le proprie azioni e principi.

Sempre più aziende hanno abbracciato il principio di sostenibilità e lo hanno trasformato in un vantaggio competitivo per la propria redditività: è quindi diventato un elemento chiave per la creazione di un’immagine solidale, la riduzione dei costi, l’accesso a nuovi capitali, costruire un business sano nel tempo.

I dati del report

In questo contesto di sostenibilità, il Cerved ha presentato un’analisi dove elabora 280 indicatori aggregati in 20 criteri che formano gli indici di sostenibilità economica, sociale e ambientale:

  • sostenibilità economica (capacità produttiva, investimenti e innovazione, innovazione digitale, competitività, solidità delle imprese, reti di trasporto, infrastrutture, occupazione e dinamiche del lavoro;
  • sostenibilità sociale (capitale umano e formazione, assistenza alle famiglie, ricchezza delle famiglie, fragilità sociale, condizione degli anziani, salute e sistema sanitario, sicurezza e giustizia);
  • sostenibilità ambientale (inquinamento e consumo di risorse, tutela del territorio e delle acque, sostenibilità idrogeologica e sismica, consumo e riconversione energetica, gestione di scorie e rifiuti).

Dal rapporto si può evincere una sostanziale eterogeneità tra le province italiane, con un maggiore livello di virtuosità per le provincie settentrionali e una maggiore criticità per quelle del Meridione. Un livello di sostenibilità generale basso si concentra nel 14% della popolazione generale (22 province), un livello di sostenibilità medio si ha nel 24% della popolazione (37 province), un livello di sostenibilità alto si ha nel 19% della popolazione, nella restante porzione di popolazione ci si divide tra un livello medio alto (il più presente, con il 27% della popolazione coinvolta) e un livello medio basso (con il 17% della popolazione coinvolta).

Fonte: Rapporto Italia Sostenibile 2021, Cerved (https://know.cerved.com/wp-content/uploads/2021/04/RAPPORTO-ITALIA-SOSTENIBILE-2021_WEB.pdf)

Un’ulteriore analisi è stata svolta per poter evidenziare e suddividere le aree in cinque cluster caratterizzati da criticità prevalenti:

  • Gruppo di solidità: è costituito da 17 province con livelli alti o medio-alti di sostenibilità in tutti gli ambiti. In questi territori vive il 26% della popolazione italiana.
  • Gruppo di fragilità: formato dalle 22 province meno virtuose, nelle quali si concentra il 14% della popolazione. Sono aree deboli in tutti gli ambiti: economico, sociale e ambientale.
  • Focus economico: raggruppamento costituito da 28 province (20% della popolazione) con livelli differenziati di sostenibilità nei diversi ambiti e con debolezze prevalenti di carattere economico.
  • Focus sociale: rappresentato da 12 province, 10% della popolazione. È il gruppo di province in cui appaiono prioritarie le criticità sociali.
  • Focus ambientale: è costituito da 26 province (30% della popolazione italiana) con priorità di equilibrio ambientale.

La formazione di una mappa basata su indici di sostenibilità economica, sociale e ambientale, ha permesso – inoltre – di valutare gli effetti dello shock economico o di altro genere sul grado di resilienza delle singole province. Un esempio sono le stime di impatto del Covid utilizzate per valutare gli effetti della pandemia su occupazione e investimenti delle imprese nel 2021.

Il Rapporto, in conclusione, si unisce agli sforzi del Cerved per diffondere la cultura della responsabilità e della sostenibilità, ed è utile per misurare gli impatti economici, sociali e ambientali delle attività produttive aziendali.


Fonte: Rapporto Italia Sostenibile 2021, Cerved (https://know.cerved.com/wp-content/uploads/2021/04/RAPPORTO-ITALIA-SOSTENIBILE-2021_WEB.pdf)