Sostenibilità: una parola, diverse declinazioni

Sostenibilità: una parola, diverse declinazioni

Sostenibilità: una parola, diverse declinazioni

Secondo un recente studio ben 9 cittadini su 10 hanno dichiarato di voler vivere in un mondo più sostenibile ed equo nell’era post covid. Questo implica una maggiore attenzione da parte delle persone e delle aziende in generale verso l’etica del business.

Tra i valori che rientrano a titolo nell’etica aziendale c’è la sostenibilità, un aspetto che si è fatto strada in maniera prepotente negli ultimi anni diventando una priorità.

Corporate Social Responsibility

La Corporate Social Responsibility (CSR), o responsabilità sociale d’impresa, è diventata così rilevante da divenire una priorità nelle strategie delle corporate globali. Il fenomeno è cominciato ben prima della pandemia, ma il Coronavirus ha accentuato questa necessità diventando una priorità da parte delle aziende grandi, come nelle più piccole.

Inoltre, il sondaggio pubblicato dal World Economic Forum ha evidenziato come il 72% delle persone si aspetti una trasformazione del proprio stile di vita piuttosto che un ritorno al passato: questo dato si rivela particolarmente interessante perché costituisce un presupposto per poter incidere sul cambiamento.

D’altra parte, i cambiamenti climatici hanno imposto una riflessione approfondita da parte delle aziende che oggi hanno il desiderio e l’occasione di dare il proprio contributo per la riduzione delle emissioni dannose in atmosfera. Sembra quindi che i tempi siano maturi per poter dare una svolta verso il cambiamento.

La sostenibilità oltre le metriche economiche

È essenziale sottolineare come, negli ultimi anni, si sia verificato un cambiamento cruciale nella mentalità delle persone (intese come coloro che scelgono e come coloro che lavorano nelle aziende che vengono scelte): se prima infatti le imprese venivano valutate principalmente attraverso metriche puramente economiche, riconducibili in senso lato alla loro produttività, oggi ci sono anche altri fattori da considerare, tra cui quelli relativi alla misurazione della sostenibilità.

Su questo tema possono essere illuminanti le parole di Achim Steiner, Administrator, United Nations Development Programme (UNDP) che ha affermato “Continuiamo a valutare il successo su basi unicamente finanziarie. È bizzarro e superato. Le nostre metriche finanziarie, così come la misura della ricchezza di un paese basata sul PIL, stanno creando diseguaglianze sociali e degrado ambientale”.

Come testimoniano le parole del manager l’obiettivo delle aziende non è solo servire bene il cliente, ma prendersi cura dei dipendenti, relazionarsi correttamente con i fornitori e contribuire al benessere della società e alla salvaguardia del pianeta.

Come si misurano questi aspetti?

Per quanto possa sembrare strano, anche gli aspetti sopra citati possono essere quantificati in degli indicatori numerici. In particolare, l’ESG Rating, acronimo di Environmental (ambiente), Social, e Governance – rimanda alle tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare, controllare e sostenere (con acquisto di prodotti o con scelte di investimento) l’impegno in termini di sostenibilità di un’impresa o di una organizzazione.

Avere un ESG rating elevato consente non solo di rispettare, a livello etico, le aspettative e i desideri comuni di dare il proprio contributo in termini di sostenibilità, ma comporta una serie di vantaggi per le imprese. Tra questi è sufficiente ricordare una facilitazione nell’accesso al credito del quale possono godere le aziende che si sono impegnate in questo ambito.