La regolamentazione europea sulla finanza sostenibile

La regolamentazione europea sulla finanza sostenibile

La regolamentazione europea sulla finanza sostenibile

La finanza sostenibile svolge un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e contribuisce in modo significativo agli impegni internazionali dell’Unione Europea in materia di sostenibilità, indirizzando gli investimenti verso un’economia a zero emissioni, equa e resiliente.

Le direttive UE rappresentano uno strumento prezioso in questo processo: da un lato, favoriscono il raggiungimento degli obiettivi suddetti; dall’altro, aiutano gli attori coinvolti nella transizione ad adottare pratiche sostenibili e socialmente responsabili.

L’Unione Europea sta lavorando alla creazione di regole ad hoc per la finanza sostenibile, puntando soprattutto a superare le attuali limitazioni dei rating ESG, in particolare riguardo alla completezza e alla qualità delle informazioni e alle metodologie utilizzate per le valutazioni.

Le tre direttrici

La regolamentazione europea sulla finanza sostenibile si articola lungo tre direttrici.

La prima riguarda la creazione della “tassonomia dell’UE“, un sistema di classificazione comune per le attività economiche sostenibili. Questo strumento serve a stabilire un linguaggio unificato e a fornire una definizione chiara di ciò che può essere considerato sostenibile, facilitando così la trasparenza e l’affidabilità degli investimenti verdi.

La seconda direttrice mira a migliorare l’affidabilità e la comparabilità delle informazioni sulle attività aziendali. A tal fine, la Commissione Europea ha aggiornato la Direttiva sulla rendicontazione delle informazioni non finanziarie (Non-Financial Reporting Directive – NFRD) e ha introdotto il Regolamento sull’Informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR). Questi aggiornamenti richiedono alle aziende di divulgare dettagliate informazioni sulle loro pratiche di sostenibilità, permettendo agli investitori di prendere decisioni più informate. Inoltre, sono stati introdotti due tipi di indici climatici per consentire agli investitori di indirizzare i propri fondi verso progetti che contribuiscono a contrastare il cambiamento climatico.

L’ultima direttrice, invece, è incentrata sulla regolamentazione specifica dei prodotti finanziari sostenibili, come le obbligazioni verdi. L’UE, allo scopo di migliorare la trasparenza e la comparabilità dei Green Bond, rendendo più facile per gli investitori distinguere tra prodotti realmente sostenibili e quelli che non lo sono, ha introdotto uno standard comune per le obbligazioni verdi, noto come European Green Bond Standard (EUGBS).

Regolamento Tassonomia

Il Regolamento Tassonomia (Regolamento UE 2020/852) ha istituito un sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili nell’Unione Europea, con l’obiettivo di fornire una definizione condivisa e favorire la trasparenza e la comparabilità delle informazioni sugli investimenti sostenibili.

Come stabilito dal Regolamento, un’attività economica è considerata sostenibile se soddisfa quattro criteri: contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di uno dei sei obiettivi ambientali (mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, protezione delle acque e delle risorse marine, passaggio a un’economia circolare, prevenzione e controllo dell’inquinamento, tutela della biodiversità e degli ecosistemi), non arreca danni significativi a nessuno degli altri obiettivi, rispetta le garanzie minime di salvaguardia sociale ed è conforme ai criteri tecnici stabiliti dalla Commissione Europea.

Queste norme si applicano agli intermediari finanziari, alle grandi società già obbligate a rendicontazioni non finanziarie e agli Stati membri dell’UE quando implementano politiche ambientali o assegnano etichette verdi ai prodotti finanziari.

Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR)

Il Regolamento Europeo 2019/2088, noto come Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), è entrato in vigore a marzo 2021. Esso impone obblighi di trasparenza ai partecipanti ai mercati finanziari, tra cui emittenti di titoli, intermediari e consulenti finanziari, sulle politiche adottate per integrare i rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti.

Questi soggetti sono obbligati a pubblicare sul proprio sito web una descrizione dettagliata di come integrano i rischi di sostenibilità nei processi di investimento. Inoltre, nelle informative precontrattuali sono tenuti a fornire informazioni sui rischi di sostenibilità relativi a tutti i prodotti finanziari offerti e a spiegare quali conseguenze potrebbero avere sui rendimenti.

European Green Bond Standard (EUGBS)

Tra i principali strumenti della finanza sostenibile ci sono i Green Bond, titoli di debito destinati a finanziare progetti sostenibili, sia nuovi che già esistenti, fondamentali per la transizione verso un’economia a basse emissioni.

Attualmente, non esiste una lista ufficiale di obbligazioni verdi né uno standard globale per la loro certificazione. L’etichetta di Green Bond, infatti, viene assegnata dall’emittente stesso o da una società esterna scelta dall’emittente, in conformità con linee guida dell’International Capital Market Association (ICMA) o della Climate Bond Initiative (CBI).

Nel 2023, l’UE ha approvato l’European Green Bond Standard (EUGBS), che entrerà in vigore il 21 dicembre 2024, dopo un periodo di transizione di un anno. Questo regolamento promuove la trasparenza e la comparabilità delle obbligazioni verdi, facilita il lavoro degli emittenti e fornisce agli investitori informazioni più chiare sui Green Bond. Inoltre, aiuta a identificare i progetti che possono essere finanziati attraverso queste obbligazioni.