Agenda ONU 2030: quali sono gli obiettivi?

Agenda ONU 2030: quali sono gli obiettivi?

Agenda ONU 2030: quali sono gli obiettivi?

L’obiettivo principale dell’Agenda ONU 2030 è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile. Si tratta, infatti, di un vero e proprio programma d’azione sottoscritto dai 193 paesi membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. I Paesi partecipanti si impegnano nella realizzazione concreta di un futuro migliore, intervenendo attivamente, affinché vengano raggiunti gli scopi prefissati entro il 2030. Più nel dettaglio, si tratta di una lista di goals particolarmente ambiziosi, nella quale la collaborazione è il fil rouge per riuscire con successo a raggiungere la meta. Vediamo, quindi, i 17 punti e le loro caratteristiche.

I 17 obiettivi dell’agenda ONU 2030

Negli ultimi anni il livello di scolarizzazione, a livello globale, è aumentato e grazie all’innovazione in ambito tecnologico è stato possibile ridurre in maniera considerevole i tempi di comunicazione, puntando ad una trasmissione veloce ed efficace. È bene riconoscere, però, che questo sviluppo non è stato affatto uniforme e l’esistenza di Paesi ancora in grave stato di povertà rende gli obiettivi dell’Agenda ONU ancora più importanti. Nella dichiarazione, infatti, viene sottolineata la necessità di agire in maniera immediata, rispondendo a 17 diversi punti, tutti utili alla creazione di un mondo migliore. Questi sono:

1. Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo:

l’obiettivo, in tal caso, è quello di dimezzare la percentuale di uomini e donne in gravi stati di povertà, aumentando nelle nazioni i sistemi di protezione sociale. Per raggiungere questo traguardo, si prevede la creazione di sistemi e nuove politiche volte alla tutela degli strati di popolazione più vulnerabili, garantendo risorse sociali ed economiche di base.

2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile:

con questo punto si mira a garantire un accesso universale a cibo nutriente, soprattutto per i più piccoli. In questo modo, si cerca di fermare la percentuale di persone soggette al malnutrimento, in particolare bambini, donne in gravidanza ed anziani. Per far ciò, bisogna adottare pratiche agricole che siano produttive, senza danneggiare l’ecosistema. Inoltre, è prevista l’adozione e il miglioramento delle pratiche di comunicazione internazionali, per favorire la capacità produttiva anche nei paesi in via di sviluppo.

3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età:

essendo il benessere un concetto molto ampio e plurisfaccettato, l’ONU all’interno di questo punto si è posta diversi obiettivi. Tra le malattie citate compaiono l’AIDS, la tubercolosi e la malaria. Entro il 2030 si vogliono fermare tutte le epidemie dovute alle patologie citate e alle malattie tropicali trascurate. Si cerca di diminuire il tasso di morte neonatale e di bambini al di sotto dei 5 anni. Per riuscire in questo intento, l’ONU pone tra gli obiettivi anche l’accesso universale a tutti i servizi di assistenza sanitaria. Inoltre, è previsto anche un aumento cospicuo dei fondi destinati alla sanità e agli operatori del settore, principalmente nei paesi più in difficoltà.

4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti:

l’ONU sottolinea l’importanza dell’educazione in ogni sua fase. Nel quarto punto è citata la formazione primaria, secondaria, terziaria e anche pre-scolare. Anche in questo settore si vuole eliminare qualsiasi forma di discriminazione, promuovendo un accesso equo, anche a persone affette da disabilità. Gli ambienti dedicati allo studio e all’apprendimento dovrebbero essere luoghi sicuri, in cui promuovere una una cultura non-violenta ed inclusiva.

5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze:

in tal caso l’obiettivo parla chiaro, entro il 2030 si vuole eliminare qualsiasi forma di disparità nei confronti delle donne. Più nello specifico, si vogliono fermare attività abusive quali il matrimonio combinato, le spose bambine e le pratiche di mutilazioni genitali. Inoltre, si mira a migliorare la partecipazione delle donne nella vita pubblica e politica, garantendo pari opportunità di leadership.

6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie

in questo sesto punto, la meta da raggiungere è un accesso universale all’acqua potabile, riducendo il rilascio di sostanze inquinanti e nocive nei fiumi. Per far ciò, l’ONU rinnova l’importanza della cooperazione internazionale, sottolineando la necessità del contributo di ogni stato.

7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni:

in tal caso, l’obiettivo è aumentare il tasso di energia pulita e rinnovabile. Si vogliono promuovere programmi specifici di sostegno per i paesi con una scarsità di risorse energetiche, incoraggiando la costruzione di infrastrutture moderne e sostenibili.

8. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile,
un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti:

nel punto numero 8 dell’agenda, si mira ad ottimizzare le politiche orientate alla crescita produttiva e garantire un’equa retribuzione ai lavoratori. Inoltre, si cerca di ridurre la percentuale dei giovani senza lavoro e non impegnati in un percorso di studio o formazione, i cosiddetti neet. All’interno di questo punto viene citata l’importanza della promozione delle realtà regionali, favorendo un turismo sostenibile ed un interesse verso la cultura e l’artigianalità locale.

9. Costruire infrastrutture resilienti e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile:

si cerca, così, di favorire il settore tecnologico-industriale per la realizzazione di costruzioni di qualità, che rispettino l’ambiente e la natura. L’obiettivo persegue anche l’aumento del numero di persone che lavorano negli ambiti di ricerca e sviluppo a livello globale.

10. Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni:

in questo punto si mira ad essere più inclusivi, accantonando fattori come sesso, religione e stato sociale. Per assicurare una maggior uguaglianza sociale, si prevedono anche misure severe riguardo iniziative, leggi e movimenti di natura discriminatoria. In aggiunta, si vogliono regolare e gestire in modo più organizzato e pianificato i flussi migratori, garantendo una maggiore mobilità a tutte le persone.

11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

l’undicesimo punto dell’agenda prevede una riqualificazione dei quartieri e delle zone più povere, con un particolare focus sulla sicurezza nei mezzi di trasporto. In questa iniziativa è contemplata anche una riurbanizzazione consapevole e sostenibile, con spazi verdi accessibili e una promozione del patrimonio naturale del globo.

12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo:

l’obiettivo, qui, è quello di dimezzare lo spreco alimentare, riducendo le perdite di cibo in tutte le fasi della produzione. Per promuovere un modello di vita più sostenibile, l’ONU evidenzia l’importanza della comunicazione, il punto 12 infatti prevede che tutte le persone siano a conoscenza della possibilità di uno sviluppo in sintonia con la natura. Per far ciò, bisogna sostenere i paesi in difficoltà con interventi di potenziamento delle loro capacità scientifiche e tecniche.

13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico

questo punto riprende la “Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici”. L’impegno prevede anche una maggior sensibilizzazione circa l’argomento, promuovendo strategie e iniziative sociali per una riduzione consapevole dell’impatto sulla natura.

14. Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile:

in questo caso l’obiettivo prevede una gestione più consapevole dell’habitat marino, limitando la pesca eccessiva ed illegale. Inoltre, si vuole promuovere l’accesso alle risorse ai piccoli pescatori artigianali e alle nazioni insulari meno sviluppate.

15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica:

il piano prevede un sostegno alla biodiversità e alle aree verdi della terra, cercando di conservare quanti più ecosistemi possibili. L’iniziativa contempla anche l’eliminazione del bracconaggio e il traffico delle specie protette. Per far ciò, sono programmate ingenti risorse, in grado di garantire una corretta salvaguardia delle foreste e della fauna.

16.Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, e creare istituzioni efficaci, responsabili ed inclusive a tutti i livelli:

la meta da raggiungere riguarda una riduzione sostanziosa di ogni forma di violenza e abuso di potere. Entro il 2030, infatti, si cercherà di indebolire in maniera mirata ed efficace i traffici illegali di minori e di armi. Si vuole, così, promuovere un processo decisionale trasparente e corretto, che incoraggi nuove politiche non discriminatorie.

17. Rafforzare gli strumenti di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile:

nel punto finale l’ONU invoca ancora una volta alla collaborazione tra stati per far fronte alle difficoltà economiche dei paesi in via di sviluppo. I partecipanti all’Agenda si impegnano verso le nazioni in difficoltà, aiutandole nella riduzione del debito pubblico, nello sviluppo delle capacità e competitività locali.

The Global Goals

Lotta alla povertà, protezione dell’ambiente, città più sostenibili sono, quindi, solo alcuni dei 17 punti prefissati dall’ONU. Si tratta, infatti, di obiettivi comuni che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui del mondo. Nessuno è escluso o lasciato dietro, tutti sono chiamati a lavorare per portare il pianeta Terra su una strada migliore.