La storia della sostenibilità sociale dalla Magna Charta ad oggi

La storia della sostenibilità sociale dalla Magna Charta ad oggi

La storia della sostenibilità sociale dalla Magna Charta ad oggi

“A tutti gli uomini è riconosciuto il diritto alla felicità”, recita così la fine di un articolo della Dichiarazione d’Indipendenza Americana del 1776.
In realtà la felicità o, per meglio dire, il benessere (termine più concreto) è raggiungibile da un individuo quando i fattori esterni hanno proprio l’individuo come obiettivo: diritti civili, giustizia sociale, parità delle opportunità, sanità dignitosa, welfare esteso, servizi alle persone (dai neonati agli anziani), sicurezza e legalità.

La diseguaglianza fra i popoli e fra le persone culla la felicità di pochissimi. Di contro, l’uguaglianza è l’anticamera della felicità… per tutti.
La dignità di tutti, spogliata dall’utopia, diventa sostenibilità sociale.

La sostenibilità sociale è la capacità di assicurare un’equa distribuzione delle condizioni di benessere umano. È la qualità della vita, la sicurezza e i servizi essenziali per i cittadini, questo su più livelli: giuridico, economico e culturale. È il territorio dove la dignità dell’uomo governa il tutto: eliminazione della povertà, annullamento della disuguaglianza tra le classi sociali, assottigliamento del dislivello tra le varie popolazioni del mondo, il diritto di un essere umano di esprimere la propria individualità a 360°.
Un passo alla volta (e centinaia di anni) si è formata una vera e propria maratona verso il riconoscimento e la salvaguardia dei diritti umani.

La Magna Carta

Si può serenamente sostenere che la Magna Charta sia il primo documento a garanzia delle libertà individuali.
Nel 1215, dopo la violazione di molte leggi e usanze con le quali il re Giovanni d’Inghilterra amministrava il suo popolo, questi fu costretto dai suoi sudditi a firmare la Magna Carta, che elencava quelli che successivamente vennero considerati i diritti umani. Tra di essi c’era il diritto di tutti i cittadini di possedere ed ereditare la proprietà e di essere liberati da tasse eccessive. Conteneva inoltre disposizioni che proibivano la corruzione e il malgoverno da parte di pubblici ufficiali.
Questo documento è considerato il fondamento della democrazia moderna per l’affermazione di diritti e istituzioni che difendono le libertà individuali.

La strada verso la sostenibilità sociale

Di seguito un rapido riassunto della marcia, lenta ma inesorabile verso il riconoscimento attivo dei diritti umani.

  • Nel 1628, l’impopolare politica estera del re Carlo I, fatta di usurpazione dei diritti basilari del suo popolo, avevano prodotto nel Parlamento una violenta ostilità nei suoi confronti. Questa ebollizione del risentimento collettivo fece nascere la Petizione dei Diritti, che si basava su alcuni principi cardine: nessuna tassa poteva essere imposta senza il consenso del Parlamento, nessuno poteva essere imprigionato senza una prova, la legge marziale non poteva essere usata in tempo di pace.
  • Il 4 luglio 1776, il Congresso degli Stati Uniti approvò la Dichiarazione di Indipendenza. Dal punto di vista filosofico, la Dichiarazione approfondiva i diritti individuali e il diritto alla rivoluzione. Queste idee furono ampiamente condivise dagli americani e si diffusero anche a livello internazionale, influenzando in modo particolare la Rivoluzione Francese. La Dichiarazione dei Diritti della Costituzione degli Stati Uniti proteggerà per sempre le libertà basilari dei cittadini statunitensi.
  • Nel 1787 è stata redatta la Costituzione degli Stati Uniti d’America. È la legge fondamentale del sistema di governo federale e costituisce il documento che rappresenta la base dei diritti dell’intero mondo occidentale. È la più antica costituzione nazionale scritta che sia attualmente in uso; definisce i principali organi di governo e le relative giurisdizioni, nonché i diritti basilari dei cittadini, protegge la libertà di parola e di religione, il diritto di possedere e portare armi, la libertà di riunione e la libertà di petizione.
  • Nel 1789 la popolazione francese arrivò ad abolire la monarchia assoluta preparando il terreno per la creazione della prima Repubblica Francese. Sei settimane dopo la presa della Bastiglia, fu adottata dall’Assemblea Costituente Nazionale la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e dei Cittadini come primo passo verso la stesura di una costituzione per la Repubblica Francese. La Dichiarazione proclama che a tutti i cittadini vanno garantiti i diritti di “libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione”. Sostiene che la necessità della legge deriva dal fatto che “i limiti nell’esercizio dei diritti naturali di ogni uomo sono esclusivamente quelli che garantiscono agli altri membri della società di poter esercitare a loro volta quegli stessi diritti”.
  • Nel 1864, sedici paesi europei e diversi stati americani parteciparono a una conferenza a Ginevra, invitati dal Consiglio Federale Svizzero. La conferenza diplomatica fu tenuta allo scopo di adottare una convenzione per il trattamento dei soldati feriti in combattimento: obbligo di fornire cure senza alcuna discriminazione al personale militare ferito o malato e rispetto dei veicoli di trasporto del personale medico e delle relative attrezzature ‘marchiate’ Croce Rossa.
  • Il 24 ottobre 1945, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, nacquero le Nazioni Unite come organizzazione intergovernativa per la salvaguardia delle generazioni future dai disastri di un conflitto internazionale. La Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite che, sotto la presidenza di Eleanor Roosevelt, si occupò della creazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Fu redatta dai rappresentanti di tutte le aree del mondo ed includeva tutte le usanze legali. Adottata formalmente dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, è il documento sui diritti umani più riconosciuto che esista ed è il fondamento di una società democratica.


Si ritorna alla Magna Charta

Più di settecento anni dopo la stesura della magna Charta, nel 1948, Eleanor Roosevelt (vedova del presidente Franklin Roosevelt) diede un contributo importante alla realizzazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, parlò della Dichiarazione come della Magna Carta internazionale dell’intera umanità. Essa fu adottata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.
Nel preambolo e nell’Articolo 1, la Dichiarazione proclama: “… l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani possono godere di libertà di parola e credo, libertà dalla paura e dalla povertà è stata proclamata come la più elevata aspirazione della gente comune… Tutti gli esseri umani sono nati liberi e con uguali diritti e dignità.”