L’energia idroelettrica
L’energia idroelettrica: come funziona e quanto è sostenibile
Quando il grande scienziato ungherese scriveva queste righe (metà del secolo scorso), in Italia, le prime dighe di nuova concezione iniziavano a prosperare garantendo energia pulita e progresso responsabile e sostenibile a grandi parti di territorio nazionale.
La storia dell’energia idroelettrica
Scorrendo il tempo, si arriva alle scoperte del popolo degli Arabi del Nord Africa, che idearono interessanti metodi di sfruttamento dell’energia contenuta in un flusso d’acqua: furono sempre più utilizzate le ruote idrauliche, mulini senza pale ruotanti su un punto fisso, che funzionavano sfruttando la forza esercitata dall’acqua stessa, ottenendo grandi risultati nell’irrigazione dei campi e nella bonifica di vaste zone paludose. Poi, alla fine dell’Ottocento, all’inizio della Seconda Rivoluzione Industriale avvenuta in Europa, ci fu un’evoluzione della ruota idraulica in turbina che, con l’ausilio delle innovazioni tecnologiche, divenne sempre più performante e le persone, da quel momento, hanno iniziato a utilizzare l’energia idroelettrica per generare elettricità.
E poi, in una manciata di anni, l’ingegneria, la scienza e l’architettura hanno accelerato i tempi ed è nata la prima grande centrale idroelettrica italiana; venne attivata nel 1895 a Paderno, costruita sull’Adda dalla società Edison che già nel 1883 a Milano, aveva costruito la prima centrale termica che già illuminava la città.
L’energia idroelettrica oggi
Come funziona l’energia idroelettrica? L’energia cinetica prodotta dall’acqua viene trasformata in elettricità attraverso le centrali idriche. Tramite un bacino idroelettrico, si raccolgono le acque nella conca artificiale della diga e si fa alzare il livello, controllandolo. L’acqua (di fiume o di lago) viene convogliata ad alta velocità a valle tramite condutture forzate, trasformando la propria energia in energia di pressione e cinetica mediante distributori e turbine.
Nella fase successiva, questa energia meccanica si trasforma definitivamente in energia elettrica attraverso un generatore elettrico e, finalmente, può essere distribuita dalle società idroelettriche.
Non solo tecnologia
Non inquina, teoricamente inesauribile, rinnovabile, a bassissimo impatto ambientale. Questo è il vantaggio principe dell’idroelettrico: non intossica né indebita le generazioni successive.
Le centrali idroelettriche hanno anche una funzione concreta nella prevenzione delle inondazioni grazie al contenimento costante dei corsi d’acqua con le dighe di varie architetture, dimensioni e tecnologie.
Inoltre, grazie alle grandi e piccole centrali idroelettriche è possibile disporre di riserve idriche anche in periodi di siccità.
Una centrale idroelettrica ben progettata e ben costruita è un regolatore artificiale delle dinamiche di paesaggi anche impervi.
Non dimenticando che i costi della produzione di questa energia pulita sono relativamente contenuti e la manutenzione non è minimamente paragonabile ad altre forme energetiche generate per esempio da impianti nucleari o a carbone.
L’energia idroelettrica In Italia
15% è sicuramente poco, anche perché in passato (sin dagli inizi del XX secolo fino al primo dopoguerra), le risorse idroelettriche hanno rappresentato la maggiore fonte dell’energia prodotta e l’idroelettrico era la principale fonte di energia del nostro Paese; arrivava a coprire quasi il 100% della domanda di energia nazionale.
Dalla prima centrale idroelettrica nel 1895 sul fiume Adda ad oggi ne contiamo 259 sparse sull’intero territorio nazionale.
Sarà necessario costruire di più, studiare nuove tecnologie e ammodernare gli apparati già esistenti. Sarà indispensabile tornare al passato e accrescere la quota di utilizzo di questa meravigliosa fonte di energia e di vita.