Obiettivi di sviluppo sostenibile: il quadro in Italia

Obiettivi di sviluppo sostenibile: il quadro in Italia

Obiettivi di sviluppo sostenibile: il quadro in Italia

Negli ultimi anni, il tema della salvaguardia ambientale è stato posto al centro dei dibattiti politici e sociali. Dalle grandi aziende alle piccole società, passando per i governi delle Nazioni, non solo i vertici, ma anche gli imprenditori e i privati si sono resi conto dell’importanza di promuovere ed essere protagonisti dello sviluppo sostenibile.

Nonostante il termine sia ormai entrato nel linguaggio comune, ancora oggi viene spesso frainteso, con il rischio poi di compiere azioni poco vantaggiose. Vediamo dunque cos’è lo sviluppo sostenibile e qual è la situazione dell’Italia su questo argomento.

Lo sviluppo sostenibile in Italia

Dopo alcuni anni di colpevole ritardo, a partire dall’Agenda 2030, l’Italia ha attuato differenti misure volte a promuovere lo sviluppo sostenibile nel nostro Paese: questi sforzi hanno permesso di raggiungere i primi obiettivi già nel 2019.

Proprio per questo, il rapporto annuale dell’ASviS (Agenzia Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) ha tracciato un quadro complessivamente positivo rispetto ai 10 anni precedenti: basti pensare che le misure adottate hanno comportato per il 60,5% un miglioramento, per il 20,5% un peggioramento e per il 19,1% non hanno portato alcun cambiamento.

Il rapporto Sustainable Development Goals 2021

Allo stesso tempo è opportuno sottolineare quanto riportato dal rapporto SDGS (Sustainable Development Goals) del 2021: i ricercatori hanno evidenziato come la quota di misure in miglioramento sia scesa al 42,5%, mentre quella di misure in peggioramento è salita al 37%.

Tra gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 più penalizzati ci sono stati i seguenti obiettivi: 1 (Sconfiggere la povertà), 2 (Sconfiggere la fame), 3 (salute e benessere), 4 (Istruzione di qualità), 5 (parità di genere), 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture), 10 (Ridurre le disuguaglianze) e 17 (Partnership per gli obiettivi).

Le cause del peggioramento in ambiti anche così importanti possono essere ricercate in diversi settori, ma sicuramente il contesto economico e sociale determinato dal perdurare della situazione pandemica ha giocato a sfavore, soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi inerenti alla qualità della vita.

Sebbene sia ancora prematuro fare delle valutazioni sullo stato dell’arte dello sviluppo sostenibile in Italia nel 2021, tuttavia, i primi successi contro il Coronavirus e le ultime misure adottate – prima fra tutti il Recovery Plan – stanno mostrando dati incoraggianti. Come certificato dall’ASviS con il rapporto “Il Pnrr e l’Agenda 2030”, il piano approvato dal governo Draghi mostra alcuni passi avanti verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile, pur contenendo numerose criticità.

Lo sviluppo sostenibile nel documento del 2000

In precedenza, lo sviluppo sostenibile era stato al centro degli Obiettivi per lo sviluppo del Millennio, adottati nel 2000. Tuttavia, è con l’Agenda 2030 che questa problematica ha ottenuto una risonanza mondiale, trovando terreno fertile e una particolare sensibilità presso le grandi Nazioni.

Tra le tematiche più rilevanti del documento del 2015 c’è l’individuazione delle tre componenti di sostenibilità che mirano a soddisfare non solo i bisogni attuali, ma anche quelli futuri della popolazione:

  • sostenibilità economica: i Paesi devono essere in grado di generare reddito e lavoro per la popolazione presente e futura che abita all’interno dei confini nazionali;
  • sostenibilità sociale: questa area riguarda la capacità di assicurare le condizioni di benessere fisico e mentale, nonché la loro equa distribuzione tra le diverse componenti sociali;
  • sostenibilità ambientale: la sostenibilità ambientale ha come obiettivo quello di mantenere (o ristabilire) in equilibrio la qualità e riproducibilità delle risorse naturali.

L’unione di queste tre componenti in una politica attiva ed efficace certifica la presenza nella Nazione di una politica di sviluppo sostenibile. Purtroppo, la situazione in Europa è ancora molto poco omogenea e, in particolare, l’Italia – sebbene abbia compiuto dei significativi passi avanti rispetto al passato – continua a mostrare la propria arretratezza.

Lo sviluppo sostenibile come lo conosciamo oggi

Con sviluppo sostenibile si intende una forma di sviluppo economico improntata alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse per le generazioni future. Si tratta dunque di una forma di economia non solo orientata al profitto ma anche a migliorare la qualità della vita della popolazione a livello sociale e ambientale. L’importanza dello sviluppo sostenibile è considerevolmente aumentata a partire dall’Agenda ONU 2030. Il documento è stato sottoscritto il 25 settembre 2015 da ben 193 Paesi membri delle Nazioni Unite ed è stato approvato dall’Assemblea Generale dell’ONU. Nell’Agenda 2030 sono stati individuati 17 obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro 15 anni, offrendo – allo stesso tempo – delle linee guida comportamentali per le Nazioni per raggiungerlo.

Fonti: